Per tre giorni Napoli sarà la capitale mondiale della cultura. Va dato merito al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e al Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani di aver ottenuto questo prestigioso riconoscimento ospitando, di concerto con l’Unesco, l’evento “Cultural Heritage in the 21st century”. Un plauso anche al Sindaco Gaetano Manfredi per aver assicurato la collaborazione dell’amministrazione comunale per l’organizzazione dell’evento. Si tratta di una attestazione importantissima, tutt’altro che una scelta casuale: Napoli ha saputo risorgere come fucina inesauribile di creatività in tanti campi, dalla letteratura alla cinematografia, dalla valorizzazione delle strutture museali al recupero e rilancio dei giacimenti archeologici. È quindi quasi naturale che, proprio nella ritrovata capitale del Mezzogiorno, proiettata  finalmente verso un ruolo di metropoli europea del Mediterraneo, si realizzi una grande opportunità di approfondimento su temi fondamentali per il presente e il futuro della nostra civiltà, come la salvaguardia del patrimonio materiale e immateriale dell’umanità. E sarà suggestivo che, in una tre giorni così ricca di partecipazione qualificata, con rappresentanti ed esperti di ogni parte del mondo, si discuta anche di turismo sostenibile, dell’esigenza di razionalizzare e governare i flussi. Ritengo che proprio eventi del genere, nonché altre occasioni di crescita per un turismo congressuale e culturale, costituiscano una delle risposte al quesito di come operare per una completa e piena rinascita della città.   


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