“A questo punto soltanto il Governatore della Regione Vincenzo De Luca può fare chiarezza. Bisogna che si rispettino gli impegni assunti per le imprese private della sanità, se non si vogliono creare i presupposti per la chiusura di centinaia di imprese”. Giovanni Severino (Raggruppamento regionale Sanità di Confindustria Campania) lancia un appello al vertice della Regione perché si sblocchino i pagamenti delle Asl verso le imprese accreditate. “La cessazione parziale delle attività nel periodo del lockdown per alcuni comparti, come ospedalità e riabilitazione, e l’obbligo di continuare a erogare le prestazioni per altri rami, come la specialistica”, spiega Severino, “sono stati accompagnati da puntuali impegni dell’Istituzione a erogare almeno una quota percentuale degli importi mensili programmati dai budget definiti per le strutture accreditate. Per alcuni comparti, questo impegno è stato assunto in cambio della rinuncia a chiedere la cassa integrazione per i dipendenti. In sostanza, la Regione ha responsabilmente cercato di evitare il ridimensionamento degli organici o la chiusura totale delle imprese in sofferenza, garantendo parte del fatturato programmato. Ora, tuttavia, c’è qualche Asl, in particolare la Napoli 1, che, al momento del dunque, mette in discussione le disposizioni regionali e si rifiuta di procedere ai pagamenti”.

Per Severino, si tratta di una inadempienza che non ha alcuna giustificazione. “Le difficoltà frapposte appaiono pretestuose. Prima si dice che non basta un decreto della Direzione generale della salute         della Regione Campania, poi, come è accaduto per il comparto della specialistica, si ritiene insufficiente perfino una delibera della Giunta regionale! La sensazione è che vi sia un assurdo timore di firma, ancora più  ingiustificabile in una situazione di drammatica emergenza economica e sociale, in cui queste titubanze, non fondate su alcun elemento sostanziale, mettono a rischio posti di lavoro e prestazioni a volte essenziali per tantissimi pazienti. Qualcuno si ostina a non capire che la sanità privata accreditata è parte del sistema pubblico regionale, che in sua assenza non reggerebbe. L’intervento di De Luca è essenziale per riportare la situazione nei binari giusti, quelli della legittimità di fare impresa e, soprattutto, del rispetto del diritto alla salute dei cittadini”.


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