In Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il D.M. 29 luglio 2016 (allegato) del Ministero dello Sviluppo economico, riguardante l’assegnazione di risorse del Programma operativo nazionale "Imprese e competitività" 2014-2020 FERS al credito d'imposta per l'acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle regioni del Mezzogiorno.
In particolare, il provvedimento assegna al credito di imposta istituito con la L. di Stabilità 2016 in fase di prima attuazione risorse per un importo pari a 163 milioni di cui 123 milioni destinati alle Regioni meno sviluppate e 40 milioni destinati alle Regioni in transizione. Si specifica che la dotazione iniziale potrà essere successivamente integrata o modificata, fino all'importo massimo complessivo di 306 milioni, in funzione delle concrete risultanze dell'intervento, dell'effettivo fabbisogno finanziario espresso dalle imprese, delle esigenze di attuazione, sostenimento della spesa e relativa rendicontazione.
Le somme sono a favore delle PMI che hanno ricevuto da parte dell'Agenzia delle entrate l'autorizzazione alla fruizione del credito d'imposta in relazione a progetti di investimento che soddisfino talune condizioni tra cui che l’ammontare lordo complessivo sia maggiore o uguale a 500.000 euro, con eccezione del settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca. Questi progetti di investimento delle PMI delle Regioni meno sviluppate e delle Regioni in transizione che soddisfano i criteri di ammissibilità sono sottoposti inoltre ad apposita istruttoria da parte della Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Ministero, che ne valuta la cofinanziabilità con le risorse del PON. In tale ipotesi le imprese devono presentare annualmente al Ministero la dichiarazione delle spese effettivamente sostenute, allegando la documentazione di spesa e l'eventuale ulteriore documentazione attestante l'effettiva coerenza del progetto di investimento con gli ambiti applicativi della Strategia nazionale di specializzazione intelligente. Documentazione che sarà successivamente esaminata. Il Ministero deve quindi disporre gli accertamenti sull'avvenuta realizzazione di ciascun progetto di investimento cofinanziato, mediante anche appositi controlli e può, in caso di esito negativo, disimpegnare le somme, dando comunicazione all’Agenzia delle Entrate per le conseguenze successive.

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