Le PMI e i professionisti in crisi di liquidità a causa dei mancati pagamenti da parte di debitori imputati in procedimenti penali possono chiedere di accedere ai finanziamenti del Fondo per il credito alle PMI vittime di mancati pagamenti.

Il Fondo, voluto fortemente dalle Associazioni imprenditoriali, mira a dare un aiuto alle PMI (anche se in concordato preventivo con continuità) e ai liberi professionisti a cui non siano state pagate le somme dovute da parte di imprese debitrici imputate di una serie di delitti (estorsione, truffa, insolvenza fraudolenta, false comunicazioni sociali, fatti di bancarotta semplice e fraudolenta, ricorso abusivo al credito) commessi nell’ambito dell’attività d’impresa, situazione che deve aver creato una “potenziale crisi di liquidità” (deve esserci un rapporto non inferiore al 20% tra il quantum dei crediti non incassati e il totale dei “crediti verso clienti”).

Il Fondo è finalizzato alla concessione di finanziamenti a tasso zero:

  • di importo non superiore ai crediti del soggetto beneficiario nei confronti dei debitori imputati, documentati nell’ambito del procedimento penale, e comunque non oltre la soglia di 500mila euro;
  • di durata compresa tra i tre e i dieci anni, comprensivi di un periodo di preammortamento massimo di due anni;
  • concesso nei limiti di intensità agevolativa previsti, a seconda del settore di appartenenza del soggetto beneficiario, dai Regolamenti “de minimis”.

Il Ministero dello Sviluppo stabilisce con il provvedimento di concessione ed erogazione del finanziamento il piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno, sulla base del quale il soggetto beneficiario è tenuto a rimborsare il prestito.

In linea generale il finanziamento agevolato è erogato in un'unica soluzione, entro sessanta giorni dall’adozione del provvedimento del MISE, sul conto corrente del soggetto beneficiario comunicato nel modulo di domanda.

Oltre a verificare la regolarità contributiva e la presenza di una sufficiente patrimonializzazione, il MISE valuta anche la capacità del soggetto beneficiario di rimborsare il finanziamento agevolato richiesto.

Il decreto-legge n.34/2019 (cd. DL Crescita) ha previsto che il provvedimento possa essere adottato anche in pendenza della verifica da parte de MISE della correttezza e della conformità delle dichiarazioni rese dai soggetti che hanno formulato richiesta di accesso al Fondo, è prevista per questi casi l'erogazione di un acconto per un importo pari al 50% di quanto dovuto.

Il Fondo è dotato di 30 milioni di euro di cui 29.193.681,49 attualmente disponibili. Di queste risorse, il 10% è destinato esclusivamente alle imprese in possesso del Rating di legalità.

 


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