Per centinaia di imprese della sola provincia di Napoli il Decreto del Governo sulle compensazioni, che esclude la Campania, comporterà una rapida e definitiva chiusura con la perdita di migliaia di posti di lavoro. La misura è oggettivamente intollerabile per un territorio già colpito dalla recessione più pesantemente che altre aree del paese.
A sostenerlo congiuntamente sono Acen, Agci Campania, Api, Casartigiani, Claai, Cna, Compagnia delle Opere, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Lega Cooperative, Unimpresa, Unione Industriali.
Il Forum delle Associazioni di categoria coordinato dall’Ingegner Luigi Iavarone esprime con forza e determinazione il gravissimo disagio del mondo delle imprese per una situazione che, già molto critica, è giunta ai limiti di guardia a seguito del provvedimento governativo. La decisione infatti toglie qualsiasi speranza a tantissime imprese fornitrici a vario titolo della pubblica amministrazione i cui crediti sono bloccati da anni, con un conseguente progressivo deterioramento delle condizioni di liquidità. Il provvedimento risulta tanto più iniquo e inspiegabile a fronte della disponibilità manifestata da realtà creditizie come il Banco di Napoli e gli altri principali istituti operanti su piazza ad affiancare e supportare eventuali operazioni di sostegno alle imprese.
E’ paradossale far pagare alle aziende private lo scotto di anni di cattiva gestione della cosa pubblica. Il Forum delle Associazioni di categoria sottolinea inoltre l’assurdità di una disposizione che punisce le realtà di qualsiasi comparto, colpendo anche aziende che non hanno alcun rapporto con la sanità, settore dove ha trovato origine il dissesto finanziario e le cui imprese vanno in ogni caso salvaguardate.
Il Forum delle Associazioni di categoria invita pertanto a una mobilitazione generale tutti i soggetti chiamati a rappresentare le ragioni del territorio e di chi lavora e produce. A cominciare dai parlamentari meridionali, che dovranno saper esercitare una forte pressione sull’Esecutivo, a prescindere dal fatto che il decreto non dovrà passare al vaglio delle Camere. Il Forum invita inoltre alla mobilitazione i sindacati, le forze sociali e culturali. Nella convinzione che l’unione di tutti possa indurre il governo a rivedere un provvedimento che di fatto spacca il Paese e va nel segno opposto all’auspicata politica per la crescita, creando le premesse per l’aggravarsi delle tensioni sociali nelle aree in ritardo, dove i tassi di disoccupazione sono i più alti del Paese, i livelli di reddito sono molto al di sotto della media nazionale, l’imposizione fiscale è più alta per effetto delle addizionali.
Napoli e il Sud hanno il diritto di essere considerate finalmente un’opportunità e non una zavorra nel quadro delle politiche nazionali. L’azione del Forum delle Associazioni di categoria si svilupperà pressante per ottenere, con la modifica del decreto, questo giusto riconoscimento da parte del Governo centrale.

 


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