“In un momento difficilissimo per l'economia nazionale, in cui vengono tagliate ingenti risorse destinate a Grandi Progetti colpendo in particolar modo la Campania, l’Unione Industriali di Napoli ritiene che l’avvio della produzione della Panda presso lo stabilimento di Pomigliano sia un investimento importantissimo. Che vada giudicato, alla luce delle dinamiche di un mercato del lavoro sempre più globalizzato, senza pregiudizi ideologici, al pari di qualsiasi altra iniziativa capace di produrre reddito e occupazione su tutto il nostro territorio. Chi investe va sostenuto: a Napoli così come, ad esempio, avviene a Torino”.
Ad affermarlo è Paolo Graziano, Presidente dell’Unione Industriali di Napoli. “Con questa iniziativa – continua Graziano - la Fiat non solo rilancia la sua presenza nel napoletano ma dà impulso all’intero comparto automotive. Si conferma il ruolo fondamentale dell’industria dei trasporti nella nostra area e si pongono le premesse per il suo consolidamento e l’ulteriore sviluppo. Per di più con un incremento fin d’ora dei salari e una diminuzione della cassa integrazione”.
Il Presidente dell’Unione Industriali rileva come il contributo offerto dall’industria privata si inquadri in un contesto oggettivamente sfavorevole. "Stiamo concentrando gli sforzi attorno ad alcuni grandi interventi strategici - dal sistema portuale alla rigenerazione urbanistica dell'area orientale, passando per il completamento della metropolitana al polo fieristico espositivo di Napoli Ovest - in grado di rimettere in moto l'economia del territorio. Abbiamo contribuito a delineare il profilo di una nuova idea di utilizzo delle risorse comunitarie e del Fas, e abbiamo accolto positivamente le importanti aperture venute dal Governo sul tema Mezzogiorno. Non possiamo però non segnalare che, per Napoli e la Campania, i meccanismi di riequilibrio della spesa per il co-finanziamento rischiano di essere oltremodo penalizzanti. Tra l'altro intervendo su progetti già approvati, e cantieri in fase di apertura, con il rischio di bloccare la strategia di sviluppo cui abbiamo lavorato nell'ultimo anno e mezzo, d’intesa anche con le Istituzioni comunitarie. Siamo pronti a confrontarci, con il nuovo Governo, fin da subito, sul futuro di Napoli".
 


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